Monaco F1 2021 - SCALEX SANREMO

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Monaco F1 2021

Formula 1
Una 78.ma edizione del GP di Montecarlo, che passerà alla storia della F.1 per aver "speZZato" l'egemonia della Mercedes dopo parecchi anni di dominio incontrastato: grazie alla vittoria di Max Verstappen, la sua prima a Monaco, con il modesto 7.mo posto di Lewis Hamilton (ed una Mercedes in bambola), avviene il sorpasso sia in Classifica Piloti che in quella Costruttori.
Un G.P. che è stato avaro di emozioni, se non per le sventure capitate già prima dello start al "padrone di casa" Carletto Leclerc, e per la malasorte di Bottas che colpisce, quando arriva, solo la sua Stella d'argento #77.
 
MONTECARLO GIOVANE
(testo di Renato Ronco, giornalista, commentatore TV F.1)

La gara più vecchia della storia della Formula 1 (1950 ) ha portato sul podio il gruppo più giovane della storia.
Infatti il trio Verstappen ( 23 anni ), Sainz ( 26 ) e Norris ( 21 ) rappresenta il podio più giovane della storia della Formula 1: una media di 23,3 anni!
Al di là degli eventi del gran Premio di Monaco è forse il segnale più interessante che emerge dalla gara nel Principato più famoso del mondo.
Certo la roulette di Monaco ha davvero sparigliato la logica della Formula 1 attuale.
Chi avrebbe immaginato che Il pole-man Leclerc non sarebbe partito per la gara?  
Chi avrebbe immaginato che Il leader del Mondiale e recordman della storia si sarebbe fatto beffare da un Gasly qualsiasi  e da uno strategico errore macroscopico della Mercedes?
Chi avrebbe immaginato che ad una Mercedes si bloccasse un dado della ruota durante il pit-stop dello “sfigato” Bottas?
Chi avrebbe immaginato che uno spompato ( fino a ieri ) Vettel si sarebbe piazzato al quinto posto?
Chi avrebbe immaginato che in gara non ci fosse nemmeno una safetycar o un incidente, cose che a Monaco sono di prammatica ed a volte determinanti?
Che una Ferrari si sarebbe piazzata al secondo posto ( Carlos Sainz ) ed una McLaren al terzo ( Norris )?
Tutto questo invece è successo a beneficio della Red Bull e di Max Verstappen.
E’ LA ROULETTE DI MONTECARLO amici miei!
Ma il risultato più bello è quel podio record di gioventù, una dimostrazione che la Formula 1 sta cambiando. Hamilton permettendo!

(segue a fine pagina articolo di prefazione al GP 78 di Montecarlo)

Renato Ronco, giornalista specializzato in motoring sportivo e commerciale, ha collaborato con le principali riviste del settore: Auto Italiana, Quattroruote, Autosprint, Tuttosport ed una trentennale militanza a Tmc ora  La7:  oltre alle telecronache per i Gp, ricordiamo la mitica trasmissione "Crono.Tempo di Motori"., da lui condotta ed ideata. Nella foto è con il volante della Mclaren Mp4, regalatogli da Ayrton Senna. Ma, a parte ciò, soprattutto è un mio Amico.
1 Max Verstappen - Red Bull.
Onore al vincitore, tributo al nuovo capoclassifica del Mondiale di F.1 ! La lezione impartita un paio di anni fa a Max, reo di aver picchiato la sua Red Bull all'uscita delle Piscine, è quantomai servita.
La sorte restituisce il maltolto e Verstappen, con Leclerc fuori griglia, è virtualmente lui il poleman. Mette subito le cose in chiaro fin dal via, chiude la porta a Bottas alla Sainte Devote e via senza alcuna sbavatura per i 78 giri del circuito del Principato. La Red Bull, non sbaglia una mossa, ai box cambiano le gomme in  2"netti. Stasera può festeggiare a casa della figlia di Nelsinho Piquet. Perfetti !
2 Carlos Sainz - Ferrari
Se alla vigilia mi avessero detto che la Rossa, sarebbe giunta a podio, avrei pensato ad un semplice azzardo. Invece la sorpresa dell'intero weekend è una volta tanto la Ferrari, che già dalle prime libere fa capire che c'è. Sainz nella Fp1 è primo e, come me, molti tifosi si stroppicciano gli occhi, addirittura nella FP2 le due rosse davanti; peccato per la qualifica dello spagnolo, abortita all'ultimo tentativo dalla bandiera rossa innescata dal compagno. Sainz dimostra di essere assolutamente solido e competitivo, pronto per la sua prima vittoria... con la macchina Rossa !
3 Lando Norris - Mclaren
Primo podio a Monaco, terzo in classifica Mondiale, Norris è uno dei ragazzi di questa nuova F.1 che mi piace di più.
Splendido nel giro singolo, altrettanto costante durante l'intera competizione, per la giovanissima età, guida già come un veterano e se doveva soccombere all'arrivo in squadra di Ricciardo, beh la situazione, si è capovolta. La McLaren attuale è una buona macchina, ma son certo che il plus in questo momento, lo stia facendo lui: firma durante il weekend un pluriennale con il team di Woking, ma diventerà un pezzo pregiato.
4 Sergio Perez - Red Bull
La Red Bull aveva bisogno di un pilota da affiancare a Verstappen che portasse acqua al mulino. In Sergio Perez hanno finalmente trovato un'ottima seconda guida, perlomeno in corsa. Durante le prove non brilla e nelle Qualifiche s'incasina più del dovuto, rilegandosi ai margini della Top10. Non è mai stato uno sprinter da giro secco, ma sulla durata e sulla gestione gomme, pochi come lui. Tant'è con la strategia box ed il suo passo gara, soprattutto inanellando giri veloci fra i due stint prima del cambio gomme, sorpassa 3 vetture e si issa al di sotto della zona podio: consistente.
5 Sebastian Vettel - Aston Martin
Chi, come il sottoscritto, lo dava per bollito completo, ha dovuto ricredersi. Il talento non si perde dalla sera alla mattina, anche se con gli ultimi due anni trascorsi alla Corte di Maranello, quest'idea l'aveva fatta balenare a più di un manipolo di persone. Un inizio di stagione, poco convincente: credeva di salire sulla ex-Mercedes ripitturata di verde (prima rosa) di Hamilton, per far vedere chi fosse. La realtà è stata diversa, prendendole pure da Stroll, che non è certo il nuovo Senna.... a Monaco ci mette del suo e sopperisce con il manico alle deficenze della squadra, salvando in un solo colpo una classifica già problematica. Fa piacere vederlo fra i top.
6 Pierre Gasly - Alpha Tauri
E' un altro di quei "giovani" che a me piace parecchio: ha rischiato di bruciarsi come altri prima di lui alla corte di Helmut Marko e della Red Bull, promosso e bocciato nel breve volgere di alcune gare, il buon Pierre ha trovato la giusta dimensione in quel di Faenza. Credo meriterebbe ben più attenzione, visto che comunque una gara a Monza se l'è portata a casa. Nel Principato parte subito bene, constantemente dalle prove nella Top10, si tiene dietro per tutta la corsa un certo Hamilton, sbaglia poco e va veloce, con la Alpha Tauri chiedere di più, è reato.
7 Lewis Hamilton - Mercedes
Una gara storta può capitare a tutti, Hamilton non deve avere un feeling particolare con Montecarlo, perlomeno il suo glorioso palmares dice questo. Già dalle prime sessioni è evidente che non sia in palla, talmente evidente che fino allo scadere della Q3, si pensa che sia solo un "bluff" e che da un momento all'altro, girato il manettino, arrivi la prestazione da pole position. Invece la difficoltà c'è ed è reale, mai con il passo giusto, nemmeno al confronto del gregario Bottas, è autore di una gara anonima, se non fosse per i suoi commenti via radio che a più riprese inchiodano gli strateghi del muretto.... è facile fare 100 pole combattendo da soli e vincere le gare, con una superiorità netta. Monaco, è un brusco risveglio ed anche sarebbe utile, un bagno d'umilità.
8 Lance Stroll - Aston Martin
Monaco al Signorino Stroll è indigesta quanto i cavoli a merenda. L'ottavo posto è già un risultato che va ben al di là delle aspettative, se anche in questa occasione avesse messo dietro Vettel ci sarebbe stato da preoccuparsi, per l'ex-ferrarista, intendo. Invece tutto è tornato al suo posto. Si becca l'unico "under investigation" della corsa, ma il dolo è minimo, una piccola fuori uscita dalla linea gialla dai box, nemmeno da multare. Al figlio del Padrone gli costruiscono una gara solida, partendo con le gomme più dure, lo lasciano in pista con quelle per 3/4 di corsa, basta sperare che Lance non stropicci la macchina in un guardrail. La porta a casa, sano e salvo, trovandosi senza accorgesene nella Top10. Impalpabile.
9 Esteban Ocon - Alpine
La Renault, ribattezzata Alpine, non ha migliorato la prestazione per il solo fatto di aver cambiato nome. In difficoltà per tutto il weekend, Ocon che è uno che va dritto alla sostanza (chiedere a Perez ai tempi della Force India), ha un passo che è decisamente inferiore alla concorrenza, ma se nel football si parla di "catenaccio" , qui si può parlare di "paracarro".  Gira 2" più piano della truppa intorno a lui, ma una volta arrivati a ridosso dei suoi scarichi, diventa impossibile passarlo, soprattutto a Monaco con queste F.1 extrasize. Ha il grande merito di ridicolizzare un certo Alonso.

10 Antonio Giovinazzi - Alfa Romeo
Come diciamo noi in ufficio, ha "smarcato la casella", ovvero ha portato il primo punticino in casa Alfa Romeo. Fin dalle prove dimostra di avere un buon passo e sicuramente meglio di Kimi Raikkonen sulla vettura gemella. Conquista un importante Qualifica nei primi 10, in gara veleggia tranquillamente al nono posto, quando con le strategie va a perdere l'occasione di raggiungere Stroll, limitandosi a seguire il sopracitato Ocon che si mette a fare il portiere. Fra il dilemma di tentare l'azzardo e buttare un punticino alle ortiche, per un sorpasso "maschio",  preferisce fare la formichina ed accontentarsi del 10.mo posto.
11 Raikkonen . Alfa Romeo, 12 Ricciardo Mclaren, 13 Alonso - Alpine
Li mettiamo insieme, uniti ad un destino comune "vecchie glorie", per Ricciardo un po' meno, ma che  hanno una comune costante: le prendono dai loro compagni di scuderia. Raikkonen paga all'anagrafica dazio, è vero, non capisco francamente se a star ancora nel giro della F.1 si diverta, a parte il conto in Banca. Oggi aveva/doveva fare la differenza, da giovedì soccombe a Giovinazzi. Analoga sorte a Ricciardo, che sta diventando un "caso": lasciata la Renault, pensava di entrare in Mclaren ed avere vita facile, le prestazioni al confronto di Norris sono imbarazzanti, ma anche senza l'inglesino sarebbero comunque insufficienti. Non ci sta proprio ! Altro pilota in crisi Alonso, che si sta mangiando una fetta della sua credibiltà in questo rientro. In qualifica per ora non è mai riuscito a stare davanti al team-mate Ocon, ha passato il weekend di Monaco a tribolare con le Williams. In tribuna un inglese mi ha detto: "ci vuole il coraggio di sapere quando smettere". Sottoscrivo.
14 Russell, 15 Latifi - Williams
Li mettiamo insieme per "onorare" il 750.mo GP della Williams, una nobile decaduta. Merito della compagine di Grove è d'aver preso solo un giro di distacco, Russell a sprazzi fa cose egregie nei giri secchi, ma attirato dalle sirene Mercedes, sembra un po' appagato e poco motivato, lo  si deduce dal fatto che Latifi tutto sommato gli arrivi a ridosso ed il buon francese, che ha il merito di pagare gli stipendi a casa Williams, tutto sommato non sfiguri, intanto non ha distrutto del materiale, il che è già buono.

16 Tsunoda - Alpha Tauri, 17 Mazepin, 18 Schumacher - Haas
Il giapponesino tascabile Tsunoda, ha brillato la prima gara entrando al debutto a punti, poi si è spento. A Monaco non è mai stato della partita, simpatico, disponbile, ma fermo. I due della Haas si sarebbero piazzati bene avessero corso in F.2, a testa si beccano 3 giri di distacco. Mazepin davanti al figlio di Re Schummy, è già notizia, anche perchè appena parcheggiati i motorhome, i bookmaker stavano già quotando quando il russo pagante, avrebbe distrutto la Haas alle barriere. Invece diligentemente, non ha fatto danni, cosa che invece è capitata a Mick. Ha tutto il tempo di maturare e crescere, ma il nome non basta, proprio quì dove l'immenso padre, ha costruito pagine epiche.
19 Bottas - Mercedes
Se dovesse malauguratamente succedere che alla Mercedes si rompa qualcosa, statene pur certi che accadde ad una sola delle monoposto: e' quella con il nr.#77 ! Bottas ha il merito di far dannare Hamilton per tutto il weekend, standogli costantemente davanti, cosa che il gregario per eccellenza, manco potrebbe sognarsi di fare. Parte bene, mantiene la posizione e poi comodo, comodo al secondo posto arriva il cambio gomme e succede l'irreparabile, una cosa mai vista prima: il dado dell'anteriore sinistra si blocca, la ruota non esce, scatta un ritiro che ha il sapore della beffa. Manco s'incazza più...
20 Leclerc - Ferrari
Presagi di sfiga in arrivo, si erano già avuti giovedi mattina: 4 giri e puff, il Carletto da Monegu ai box... mmh. Cambio rotto, la diagnosi.
Poi arriva la Fp2 e Carletto manda in delirio i tifosi, primo tempo. Per un ferrarista a digiuno è roba finissima, inizia il sogno. Si arriva il sabato alla Qualifica e Carletto fra un muretto e l'altro ci delizia con pennellate che nella Q3 lo issano in "pole position", ultimo run e sbaam contro l'uscita delle piscine, un film già visto con Verstappen.... Domenica un po' prima del Gp la Scuderia Ferrari comunica che è tutto a posto, un danno da niente... infatti, giro di formazione e nel tunnel il semiasse, abbandona Leclerc ed i sogni dei tifosi, che con la macchina di oggi ed un pilotino del genere, erano leciti. Amaro in bocca !
 
MONACO: AVVENTURIERI E MONACELLI
(testo di Renato Ronco, giornalista e commentatore TV F.1)

 
In questi giorni mi è tornato fra le mani un libro celebrativo dei primi 50 Grand Prix di F1 di Monaco, scritto dai giornalisti Raffaelli padre figlio,  che narra le origini del Principato di Monaco fin dal 1297, quando quattro falsi monaci assaltarono la rocca e se ne impadronirono.  E quelle del Gran Premio che risale al 1929 con la vittoria di un certo Williams su Bugatti, che neppure aveva provato il primo giorno per un ritardo dell’auto.
La piacevole lettura racconta di una Montecarlo “Belle Epoque” non solo relativamente alla vita del Principato ma anche al mix favoloso fra il “bel mondo” ed il mondo dei Gran Premi. Da Nuvolari alla Bella Otero, da Chiron a Mata Hari.
Un “mondo” che io, per mia fortuna, ho potuto scorgere da vicino, prima come semplice appassionato e poi come osservatore professionale, fin dagli anni ’50, quando Montecarlo era ancora punteggiata da palazzi in stile Liberty e frequentata dal Jet-set internazionale.
Niente a che vedere con la Montecarlo di oggi, irta di grattaceli che la fanno assomigliare a New York piuttosto che a quel salotto elegante e di gran classe di allora.
Ed è rileggendo quel libro ed appellandomi alla mia memoria che ho visto le differenze epocali fra le due situazioni.
Al di là del fatto che oggi, causa Covid, manca una gran fetta di pubblico che si aggira per le strade di Monaco, è cambiata l’anima del Grand Prix.   
In quegli anni d’anteguerra, che non son certo paragonabili, e poi  negli anni ’50, ’60 e ‘70 il rapporto fra i piloti e “la crème” dell’alta società che si radunava negli Hotels di “élite” e nei ristoranti e bar di gran classe era stupendamente simbiotico.
L’appuntamento al “Cafè de Paris” o alla sala “Empire” dell’Hotel de Paris nel secondo pomeriggio dopo prove e qualifiche era d’obbligo. E si potevano vedere ad un tavolo vari piloti che gustavano l’aperitivo insieme a qualche magnate dell’industria od a qualche attrice di grido, oltre a grandi campioni sportivi - specialmente tennisti - che non potevano mai mancare a questi incontri.  
Specialmente al venerdì che da sempre, a Monaco, era ed è una giornata di riposo per la Formula 1. Nascevano qui incontri, amicizie, avventure, amori che duravano magari lo spazio di un Gran Premio, ma che a volte diventavano coppie ben amalgamate.
Ricordo benissimo, forse nel 1957, Mike Hawthorn  insieme a De Portago ad un tavolo del Cafè de Paris in allegra compagnia. Ma anche, un decennio più tardi, Nicola Pietrangeli con Ludovico Scarfiotti ed altri amici sempre a quei tavoli dove poteva capitare di incontrare Graham Hill o Jim Clark. A quei tempi poi, finita la gara, i piloti si mischiavano alla folla che, ormai libera, scendeva sul percorso e ci si poteva trovare gomito a gomito con Stewart o Graham Hill che poi risalivano sulla loro macchina e la riportavano al paddock sgusciando fra la gente. Ve l’immaginate oggi cosa significa avvicinare un pilota che di solito è blindato da Direttori Sportivi, manager, segretarie e addetti stampa?
Lo spirito di quei tempi emerge da un episodio del 1984. In telecronaca al mio fianco, per il commento tecnico, c’era il pilota Giancarlo Baghetti ed al Gran Premio di Detroit ci fu una lunga interruzione della gara poco dopo il primo giro per una carambola innescata da un urto fra Patrese e Cheever, entrambi piloti della Benetton Alfa Romeo. Non potendo io interrompere la telecronaca per non perdere ascolto ( TMC non aveva i vincoli di orario della RAI che interruppe la cronaca) cercai di intrattenere gli spettatori facendo raccontare  Baghetti l’ambiente di quegli anni ’60 in cui lui aveva gareggiato. Il discorso cadde sulla trasferta sudamericana di quei tempi: era la “Temporada sudamericana” in cui, ad inizio stagione, i piloti rimanevano più di un mese fra Argentina, Bahamas ed altri luoghi di gara. Il racconto fu divertentissimo, rivelando un’amicizia fra i piloti che trascorrevano il tempo fra una gara e l’altra dandosi alla pazza gioia, con particolari stuzzicanti. Altro che le diete vegetariane e la vita riservata dei piloti di oggidì. Per questo motivo mi piace definire i piloti di allora come “avventurieri” e quelli di oggi come “monacelli”. Anche a Monaco. Del resto furono dei finti monaci ad inventare il Principato che ha glorificato la Roulette!
   
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